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La consistenza dello spirito

Narrazione in forma drammatica a due voci

Como, Conservatorio di Musica G. Verdi, Salone dell’Organo, 7 settembre 2022

Mercoledì 7 settembre 2022, alle ore 17:00 presso il Salone dell’Organo del Conservatorio di Como, si terrà la presentazione del libro “La consistenza dello spirito”, con l’autrice Sara Elisa Stangalino-Schulze.

Forse è vero che le cose non cambiano, che sono piuttosto i nostri occhi a mutare nel tempo – dice Dante alla fine della sua “Comedia” – ed è così che vediamo l’intero universo trasformarsi intorno a noi. Comunque la si voglia mettere, l’eternità è una, e di quest’uno, palesemente non abbracciabile, possiamo soltanto affannarci a percepire i frammenti. Gli istanti.”

La consistenza dello spirito prende spunto da una vicenda reale: è un doppio monologo, il racconto a due voci di una profonda trasformazione possibile grazie a un incontro che valica la dimensione ordinaria, dove il concetto di luogo comune semplicemente non esiste: un legame che sovverte scale di valori, le ridefinisce, rifonde da zero la realtà.
Andrzej, il raffinato pianista che fende la cortina raziocinante della più anziana Micol, è un novello Parsifal: valgono per lui, come per il ‘puro folle’, gli eterni temi delle ferite da sanare, dei conti col passato, della ricerca della propria identità. Si svela così il ruolo basilare della memoria, secondo l’idea proustiana – e cito la lettura che ne dà Gilles Deleuze – di un passato che non muore ma persiste nel presente, e che nel presente porta una maturazione. Nel romanzo, la malattia del protagonista è la molla che fa scattare l’ingranaggio: Andrzej si interroga non sulla quantità di tempo che il cielo gli riserva, non sulla sua qualità, ma sulla possibilità di esperire altre dimensioni del tempo. Il discorso si apre a ventaglio fino a Bergson e l’approdo alla dimensione dell’inconscio, e ancora prima un’eco di Kierkegaard, il tempo inteso come estensione fideistica, nella scelta deliberata di credere nella sua eternità. Di lì il ruolo della musica e dello spirito che emergono attraverso il mito di Parsifal e che rendono possibile la percezione di una temporalità non soltanto infinita ma anche ‘orientata’, ‘finalizzata’, rivolta a uno scopo, quello di dare un senso alla crisi terrestre, etimologicamente intesa. Quindi l’idea di ‘consistenza’ come ‘resistenza’ vuoi fisica vuoi spirituale.
Sullo sfondo di una geografia complessa, emerge una Polonia vissuta nella tinta nostalgica dei ricordi d’infanzia: la mente vi torna costantemente per ritracciare il filo di una vita che pare essersi scomposta, nei viaggi di Andrzej, nei tempi inquieti del vissuto, negli spazi occulti dell’inconscio. Nevrosi, traumi, ombre antiche. L’ombra più grande di tutte: la musica di Rachmaninov, una sofferta eredità spirituale che grava sulle spalle del giovane e che egli dovrà giocoforza risolvere, nella coscienza che il passato non si estingue da sé ma si rinnova nel presente, rinasce, come fenice dalle proprie ceneri.
Lo sprone è quello fornito dall’arte, la reinterpretazione del valore stesso della musica, l’accettazione di una realtà difficile ma anche foriera di metamorfosi che non esitano a rivelarsi epifaniche; un’estensione che getta una luce nuova sulle cose del mondo, sulla faticosa strada verso la compassione, profonda: l’esperienza umana pienamente vissuta.

 

Sara Elisa Stangalino-Schulze

Novarese, dopo il diploma di conservatorio e un periodo di studio svolto tra le Fiandre e Parigi, si laurea in Lettere con lode e consegue il dottorato di ricerca in Musicologia nell’ateneo bolognese dietro la guida di Lorenzo Bianconi, con una dissertazione sulla poesia per musica nell’opera veneziana del Seicento, specializzandosi nell’edizione critica di testi per musica e svolgendo ricerca nell’àmbito della drammaturgia musicale e della filologia italiana.
È autrice di svariate monografie e saggi sulla cultura letteraria e musicale nei secoli XVII-XVIII per editori di rilievo internazionale (Cambridge University Press, Classiques Garnier, Bärenreiter, Brepols, École française de Rome, Il Mulino, Leo Olschki, Clueb e altri); dal 2013 è nell’équipe della Cavalli Gesamtausgabe promossa dalla Yale University.
Nel 2019 vince il premio della Alexander von Humboldt Stiftung per la realizzazione di una monografia sulla Didone abbandonata di Pietro Metastasio (Merseburger 2021).
Il suo primo romanzo Sine nomine (Diastema 2020) ha ricevuto la menzione di merito alla VI edizione del “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti” 2021 (sezione narrativa edita), ed è stato presentato a RaiRadio3, Radiotelevisione svizzera, Serate musicali-Biblioteca Sormani, Circolo dei Lettori di Novara e svariate cornici analoghe.
La consistenza dello spirito (premiato al “Concorso letterario Lorenzo Da Ponte” 2021) è stato recentemente presentato al “Salone Internazionale del libro di Torino”.
Già contrattista nell’Università di Bologna e nell’École française de Rome, è attualmente ricercatore nell’Università di Jena.

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