




TURANDA, DAL MANOSCRITTO ALLA SCENA che culminerà il prossimo 26 ottobre con la messa in scena dell’opera Turanda di Antonio Bazzini presso il Teatro Sociale di Como.
A partire da luglio 2025 si susseguiranno diversi appuntamenti atti a indagare il percorso che ha portato Turanda dal manoscritto, custodito presso il Conservatorio di Milano, alla scena. Il primo appuntamento si terrà al prestigioso The International Association of Music Libraries, Archives and Documentation Centers (IALM) di Salisburgo durante il quale il docente del Conservatorio di Como Marco Emilio Camera presenterà il paper dal titolo Before “Turandot”: Rediscovering the Opera “Turanda” by Antonio Bazzini, from Manuscripts to the Stage.
Seguiranno due incontri nel mese di settembre, il primo presso la Biblioteca Braidense di Milano e il secondo presso il Salone del Cemmo del Conservatorio di Brescia durante i quali il M.o Marco Emilio Camera parlerà nel dettaglio del manoscritto dell’opera.
Chiuderanno il ciclo di incontri i tre appuntamenti presso il Conservatorio di Como in ottobre: il primo con il direttore d’orchestra M° Bruno Dal Bon e la regista M° Stefania Panighini, il secondo con la Dott.ssa Margherita Anselmi ed l’ultimo con il Dott. Andrea Tagliapietra.
Il Conservatorio di Como ospiterà il 24 e il 25 ottobre due concerti sulle Fantasie di Bazzini interpretati dal Quartetto Nous e dagli studenti del Conservatorio.
Perch’ io mia cara libertà difendo.
Tu, che la insidii, il crudel sei.
«Quel dritto »
Che alle più vili femmine, che a’ bruti
Stessi natura ha dato,
«Solo a Turanda, a me, saria negato?»
Stranier, fa senno.
Luminoso innanzi
L’avvenir ti sorride.
In tempo ancora
Sei; va, rinunzia alle tue folli brame,
Serbati a miglior sorte!
Questo articolato progetto dell’istituzione si inserisce in un progetto più grande: Casta Diva il cui capofila è il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria e che vede la collaborazione di dodici istituzioni italiane di formazione superiore che sono i conservatori di Cesena-Rimini, Como, Gallarate, La Spezia, Palermo, Pavia, Piacenza, Terni, insieme all’Accademia di Belle Arti di Napoli, all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e alla Sapienza Università di Roma. L’obiettivo condiviso è di promuovere la ricerca artistica e la produzione culturale.
Finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU e delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Casta Diva è tra le iniziative volte a innovare e rafforzare la dimensione internazionale del sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. L’obiettivo del progetto è quello di promuovere, a livello globale, le figure femminili del teatro musicale italiano, valorizzandone il ruolo tanto sulla scena come protagoniste, eroine e dive quanto dietro le quinte, nei ruoli di compositrici, costumiste, impresarie e artefici della macchina teatrale.
Uno degli strumenti principali sarà la creazione di un hub digitale multilingue (Responsabile scientifico Paola Bertolone, Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura, Sapienza Università di Roma), un sito internet che raccoglierà e presenterà i risultati delle attività artistiche e di ricerca condotte dalle istituzioni coinvolte.
La Presidente, Anna Veronelli
Il Direttore, Vittorio Zago
Direttore scientifico del progetto, Stefania Panighini
DAL MANOSCRITTO ALLA SCENA
Composta da Antonio Bazzini su libretto di Antonio Gazzoletti fu messa in scena al Teatro alla Scala il 13 gennaio 1867. La storia è tratta dal dramma Turandot di Carlo Gozzi,
Turanda è l’unica opera teatrale di Bazzini, compositore apprezzatissimo nell’ambito della musica strumentale, e in particolare della scrittura violinistica e per quartetti. Il soggetto dell’opera è il medesimo che sarà poi d’ispirazione anche della più acclamata opera incompiuta di Puccini (che proprio di Bazzini fu allievo di composizione), ed è dedicata al modernissimo (per l’epoca) personaggio di Turanda che rifiuta categoricamente qualsiasi dettame possa essere in contrasto con il suo essere donna.
Dopo un tiepido debutto, criticato sulla stampa dell’epoca, l’opera cadde in totale oblio e non viene più rappresentata: tutto il materiale manoscritto inizia un misterioso peregrinare dall’archivio personale bazziniano, per poi ritrovarsi donato alla Società dei Concerti di Brescia. Ne segue la “strana” sparizione proprio dei 4 volumi autografi, ricomparsi anni dopo negli scantinati del Conservatorio di Milano. Altrettanto fortunoso il ritrovamento dello smarrito libretto originale con le annotazioni manoscritte di regia proprio della prima rappresentazione scaligera.
Tanti segnali di ritrovamenti sono di buon presagio per una nuova riscoperta dell’opera che vedrà la sua prima nuova messa in scena in età moderna il prossimo 26 ottobre al Teatro Sociale di Como con una produzione del Conservatorio di Como, e con replica al Teatro Lirico di Milano.
Il M.o Marco Emilio Camera, docente e direttore della Biblioteca del Conservatorio di Como, terrà un intervento dal titolo Before “Turandot”: Rediscovering the Opera “Turanda” by Antonio Bazzini, from Manuscripts to the Stage che si terrà a Salisburgo mercoledì 9 luglio 2025 durante il prestigioso convegno della IAML (International Association of Music Libraries).
I manoscritti saranno i protagonisti anche dei due incontri di settembre:
– il 1° ottobre alle 15 presso il Conservatorio di Brescia
– il 3 ottobre alle 15 presso la Biblioteca Braidense di Milano
durante i quali saranno presenti anche il Direttore d’orchestra Bruno Dal Bon, la regista Stefania Panighini e il Direttore del Conservatorio Vittorio Zago con il curatore dell’edizione critica per Casa Ricordi Antonio Moccia.
Bazzini è nato a Brescia, qui compose Turanda e donò alla Società dei Concerti di Brescia tutto il materiale manoscritto autografo che poi è confluito alla Biblioteca del Conservatorio cittadino. Il M.o Camera ripercorrerà le curiose vicende del lascito, fino all’edizione critica curata da Antonio Moccia, che sarà edita da Casa Ricordi. Sarà possibile visionare il ricco materiale manoscritto originale, le bozze e le copie della prima rappresentazione.
Il legame di Bazzini con Milano è dato dalla sua attività di docente presso il Conservatorio di Milano dove insegnò composizione e del quale fu anche direttore. Proprio al Conservatorio di Milano è giunto, attraverso casuali e misteriose vicissitudini, l’intero manoscritto autografo bresciano di Turanda, ritrovato pochi anni fa. La Biblioteca Nazionale Braidense, prestigiosa eccellenza bibliotecaria italiana nel cuore di Milano, a due passi dalla Scala, è anche sede dell’Archivio storico Ricordi, l’editore che acquisì poi l’intera casa Lucca, ovvero dell’editore impresario milanese che all’epoca deteneva i diritti di Turanda e ne aveva pubblicato il libretto.
L’Accademia di Belle Arti di Brera inoltre è partner del progetto poiché ne cura la realizzazione delle scenografie e dei costumi.
Calendario incontri e conferenze
Eventi organizzati dal Conservatorio di Como aspettando la messa in scena dell’Opera Turanda di Antonio Bazzini il 26 ottobre 2025 al Teatro Sociale di Como
Before “Turandot”: Rediscovering the Opera “Turanda” by Antonio Bazzini, from Manuscripts to the Stage
mercoledì 9 luglio 2025 – The International Association of Music Libraries, Archives and Documentation Centers (IAML), Salisburgo
Relatore: M.o Marcon Emilio Camera
Antonio Bazzini e i manoscritti dell’Opera Turanda
mercoledì 1 ottobre 2025 ore 15:00 – Salone Da Cemmo, Conservatorio di Brescia
Intervengono: Vittorio Zago (Direttore del Conservatorio), Marco Emilio Camera (Biblioteca del Conservatorio di Musica di Como), Antonio Moccia (curatore edizione critica per Casa Ricordi), Pierluigi Ledda (Archivio Ricordi), Marco Mazzolini (Direttore generale Casa Ricordi), Bruno dal Bon (Direttore d’orchestra), Stefania Panighini (regista)
Parti manoscritte in esposizione
Bazzini è nato a Brescia, qui compose Turanda e soprattutto donò alla Società dei Concerti di Brescia tutto il materiale manoscritto autografo che poi è confluito alla Biblioteca del Conservatorio.
Il M° Marco Emilio Camera racconterà le vicende dai manoscritti alla trascrizione e all’edizione critica condotta da Casa Ricordi (Antonio Moccia) e li mostrerà in originale, con la collaborazione della bibliotecaria del Conservatorio di Brescia.
Parlarne a Brescia significa ridare importanza, anche nella città natale, a un artista di fama internazionale, illustrando l’intero progetto nella sua ambiziosa finalità di prima messa in scena nell’età moderna con tutti i referenti artistici del Conservatorio di Como.
Turanda: dai manoscritti alla scena – Conferenza di presentazione della prima messa in scena in epoca moderna
venerdì 3 ottobre 2025 ore 15:00 – Biblioteca Braidense, Milano
Intervengono: Vittorio Zago (Direttore del Conservatorio), Marco Emilio Camera (Biblioteca del Conservatorio di Musica di Como), Antonio Moccia (curatore edizione critica per Casa Ricordi), Pierluigi Ledda (Archivio Ricordi), Marco Mazzolini (Direttore generale Casa Ricordi), Bruno dal Bon (Direttore d’orchestra), Stefania Panighini (regista)
In collaborazione con l’Archivio Ricordi
Bazzini divenne docente di Composizione al Conservatorio di Milano e poi ne fu nominato direttore. Al Teatro alla Scala andò in scena la prima di Turanda nel 1867.
Al Conservatorio di Milano è giunto, attraverso casuali e misteriose vicissitudini, l’intero manoscritto autografo bresciano di Turanda, ritrovato pochi anni fa.
Non è casuale la scelta della Biblioteca Nazionale Braidense: è prestigiosa eccellenza bibliotecaria italiana nel cuore di Milano, a due passi dalla Scala, e anche sede dell’Archivio Storico Ricordi. Proprio l’editore acquisì casa Lucca, l’editore e impresario milanese che all’epoca deteneva i diritti di Turanda e ne pubblicò gli estratti e il libretto: di esso sarà mostrato l’eccezionale ritrovato libretto originale di scena con le note di regia della prima esecuzione scaligera!
Dall’archivio Ricordi saranno mostrati documenti bazziniani originali.
L’Accademia di Belle Arti di Brera inoltre, è partner del progetto, e ne cura la realizzazione delle scenografie e dei costumi.
La peregrina bellezza di Turanda
mercoledì 8 Ottobre ore 18.00 – Conservatorio di Como
Stefania Panighini – Bruno Dal Bon
Riportare alla luce un’opera dimenticata non significa solo riportarla in teatro, ma anche scoprirne i segreti e le peculiarità, offrirle una luce nuova e relazionarla al mondo del contemporaneo.
Questi incontri e concerti sono dunque un viaggio alla scoperta di Turanda e di Antonio Bazzini, una riflessione intorno ai temi filosofici e sociali che la storia propone, un’indagine importante sul senso del teatro d’opera oggi e sulla riscoperta di opere fuori dal repertorio. Una vocazione alla ricerca sul teatro musicale, che il Conservatorio di Como ha messo in atto negli ultimi cinque anni, con continuità e competenza.
L’Amore come problema\meraviglia nella questione filosofica femminile e motore della creatività donna.
venerdì 10 Ottobre ore 18.00 – Conservatorio di Como
Margherita Anselmi
Attraverso agili esempi letterari e filosofici, e tenendo Turanda sullo sfondo quale polo di confronto costante, porremo i termini di una questione ancora da scrivere, sperando di sollecitare altre domande e risposte creative: motore dell’agire e del pensare femminile è, più spesso di quanto si creda, Amore, che fonda, invisibile, la storia stessa.
Modi di amare, creare e far musica si fondono, soprattutto nelle donne, con l’esistenza stessa, e con l’indicibile e il segreto che sostanzia di sé atti e parole.
La favola di Turandot e il significato dell’enigma
venerdì 17 Ottobre ore 18.00
Andrea Tagliapietra – Conservatorio di Como
Concerti
sabato 18 ottobre 2025
Auditorium di San Fermo della Battaglia ore 21:00
venerdì 24 ottobre 2025
Auditorium del Conservatorio di Como ore 21:00
Quartetto Nous (https://quartettonous.com/)
Antonio Bazzini: Quartetto per archi n. 1 in Do maggiore
Antonio Bazzini: Quartetto per archi n. 5 in Do minore (op. 80)
sabato 25 ottobre 2025
Auditorium del Conservatorio di Como ore 17:00
Fantasie di Bazzini
Francesca Conte
Antonio Bazzini: Tre pezzi lirici Op. 41
Samuele Piccolo
Antonio Bazzini: Serenata “La calma” Op. 34
Filippo Pascucci
Antonio Bazzini: Fantasia su temi de “La Traviata” di G. Verdi op. 50
Leonardo Morosini
Calabrese op. 34 N. 6
Sonata op. 55
Le ronde de Lutins
Turanda
(1867)
azione fantastica in quattro parti
Musica di Antonio Bazzini
Libretto di Antonio Gazzoletti
Solisti, Coro e orchestra del Conservatorio di Como
Direttore d’orchestra: Bruno Dal Bon
Regia: Stefania Panighini
Scene e costumi realizzati dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Revisione critica di Antonio Moccia, realizzata da Casa Ricordi (2025), nell’ambito del progetto “Casta diva”.
domenica 26 ottobre 2025 ore 20:30 – Teatro Sociale di Como
Prima esecuzione moderna
lunedì 8 dicembre 2025 – Teatro Lirico di Milano Giorgio Gaber
Note di regia a cura di Stefania Panighini
Stagione di Carnevale 1867, Turanda di Bazzini, vede la luce sul palcoscenico del Teatro alla Scala e poi scompare: il suo manoscritto comincia un viaggio lunghissimo, a dire il vero clandestino e segreto, che la destina quasi all’oblio.
Il mito è quello di Gozzi, di Schiller, di Puccini e di Busoni, una donna che non vuole uniformarsi alle regole della società che la vuole moglie, ma soprattutto madre: Bazzini tratteggia in Turanda una giovane sorprendentemente audace per la metà dell’800, capace di ribellarsi, e di ostentare la propria ribellione come atto politico. Lungi dal farne un’algida amazzone però, l’autore lascia a Turanda la scoperta del sé, la liberazione dall’ideologia e l’accettazione della fragilità e del sentimento umano, che la conducono a un finale di maturazione e consapevolezza del femminile.
Il Conservatorio di Como, in uno sforzo sinergico con la Casa Ricordi, che ne ha curato l’edizione, e l’Accademia di Brera che ha provveduto alle scene e ai costumi, riporta alla luce Turanda con la sua orchestra, il coro e i solisti, dopo 150 anni di silenzio.
Casta Diva: An International Research and Production Digital Platform on Women in Italian Musical Theatre
Progetto finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU”, a valere sul PNRR Missione 4 Componente 1 con le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Casta Diva è un progetto finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – con le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Missione 4: ISTRUZIONE E RICERCA
Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università
Una produzione del Conservatorio “G. Verdi” di Como all’interno del progetto Casta Diva (finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – con le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)
Soggetto Capofila Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria
Titolo del Progetto: Casta Diva: an international Research and Production Digital Platform on Women in Italian Musical Theatre
Codice CUP: F31B23000450006
Soggetto attuatore: ISTITUTO DI STUDI SUPERIORI MUSICALI (ISSM)
Conservatorio “G. Verdi” di Como
Conservatorio “A. Vivaldi” – via Parma, 1 – Alessandria: Capofila del progetto Casta Diva
Obiettivo principale dell’operazione: Promuovere il patrimonio culturale artistico e musicale italiano all’estero attraverso la creazione di un hub digitale multilingue che compili i risultati di natura scientifica, ipertestuale e multimediale – delle attività collaborative di produzione artistica e di ricerca svolte dalle istituzioni partner sui temi specifici legati alle figure femminili nel teatro musicale italiano.
