Programma
Charles Avison (1709-1770 )/ Domenico Scarlatti (1685-1757), Concerto grosso op. 6 n. 5
Largo – Allegro – Andante moderato – Allegro
Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), Stabat Mater per soprano, contralto e orchestra
- Stabat mater dolorosa
- Cujus animam gementem
- O quam tristis et afflicta
- Quae moerebat et dolebat
- Quis est homo
- Vidit suum dulcem natum
- Eja mater fons amoris
- Fac, ut ardeat cor meum
- Sancta mater, istud agas
- Fac ut portem Christi mortem
- Inflammatus et accensus
- Quando corpus morietur
Orchestra Barocca del Conservatorio di Como
Enrico Casazza, direttore
Liu Follian, soprano
Li Linglin, contralto
Francesca Andreoni, Alice Cansirro, Ludovico Carangi, Francesca Conte, Riccardo Giacalone, Leonardo Morosini, Daniele Rumi, Jennifer Silanus, violini
Stefano Cattaneo, viola
Marta Comunetti, Camilla Rossi, Federica Rossi, violoncello
Michela Alati, violone
Elijah Daguin, clavicembalo
Lorenzo Ciaglia, organo
L’Orchestra Barocca del Conservatorio, formatasi nel corso della Masterclass sulla prassi esecutiva antica “Dal cantabile al suonabile” tenuta dal Maestro Enrico Casazza, ha dato agli studenti delle classi di strumento ad arco la possibilità di avvicinarsi alla prassi barocca attraverso uno studio approfondito e filologico del repertorio. Sono numerosi i concerti tenuti dall’Orchestra sia nell’ambito dell’attività concertistica del Conservatorio che di altre prestigiose organizzazioni concertistiche. I concerti inaugurali del Conservatorio di Como degli accademici 2021/22 e 2022/23, con l’esecuzione rispettivamente dei concerti tratti dall’Estro Armonico e le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, sono stati eseguiti dall’Orchestra Barocca riscuotendo grande plauso fra pubblico e critica.
La stagione del Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Como, “unannoinmusica23” prosegue con il concerto dell’Orchestra Barocca del Conservatorio di Como domenica 19 febbraio 2023 alle ore 20 presso la Chiesa di San Donnino di Como.
Il programma del concerto è un peculiare itinerario nel Barocco Napoletano, ricco di emozioni e sentimenti. Il primo brano in programma è il Concerto grosso op. 6 n. 5 di Domenico Scarlatti.
Fulcro del concerto è lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi composto fra il 1734 ed il 1736, anno della morte del compositore, su commissione della Confraternita laica napoletana Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo la quale desiderava una nuova composizione di gusto più moderno che fosse eseguita durante le celebrazioni della Settimana Santa.
Le celebrazioni organizzate dalle confraternite godevano di grandissimo seguito per questo motivo Pergolesi, nonostante si stesse dedicando principalmente alla produzione teatrale, accettò il lavoro che suscitò un certo del plauso del pubblico.
I versi dello Stabat Mater risalgono al XIII secolo e sono attribuiti a Jacopone da Todi. Erano già stati musicati, tra gli altri, da Palestrina, Vivaldi e Scarlatti. Pergolesi decise di seguire lo stile di quest’ultimo scrivendo per due voci soliste, soprano e contralto, e scegliendo una strumentazione con due violini una viola e un basso continuo. Creò così dodici meravigliosi numeri musicali dividendo i versi in duetti e arie solistiche, componendo brani più intimi e concisi molto moderni e di grande pathos, in contrasto con la compostezza dello Stabat Scarlattiano.
La composizione ha un forte impatto teatrale grazie a sospiri, grida, al basso continuo che come un lamento ricorda il pianto e allo struggente gioco di ritardi in cui le voci di Maria e Gesù tentano di raggiungersi senza mai riuscire ad incontrarsi.
La prima edizione dello Stabat Mater fu pubblicata da John Walsh a Londra nel 1749 riscuotendo un immediato successo che portò fama postuma a Pergolesi.
Ingresso libero