Continua la stagione del Conservatorio di Musica di Como, “unannoinmusica23”, con il concerto “QuattroxQuattro” domenica 5 marzo 2023 alle ore 11, nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como. Il programma è un omaggio alla cultura, alla musica e ai grandi compositori russi: Michail Ivanovič Glinka, Modest Petrovič Musorgskij, Sergei Vasilyevich Rachmaninoff, Igor’ Fëdorovič Stravinskij, György Sándor Ligeti E Rodion Konstantinovič Ščedrin. I pianisti che interpreteranno il prezioso programma sono tre studenti del conservatorio: Alessandro Turboli, Riccardo Dell’Oro, Francesco Zago e l’ex studentessa Elena Talarico.
“QuattroxQuattro” è uno degli appuntamenti del progetto “Camera con musica” 2022/23 del Teatro Sociale di Como.
Programma
Michail Ivanovič Glinka (1804 -1857)
Capriccio su temi russi (1834)
Modest Petrovič Musorgskij (1839–1881)
Sonata per pianoforte a quattro mani IMM 63 (1860-1861)
Allegro assai
Scherzo
Sergei Vasilyevich Rachmaninoff (1873 –1943)
da 6 Morceaux op.11 (1894)
Romance
Slava
Riccardo Dell’Oro (2001) e Alessandro Turboli (1993), pianoforte a quattro mani
***
Igor’ Fëdorovič Stravinskij (1882 – 1971)
3 Easy Pieces K021 (1914-1915)
March
Valse
Polka
György Sándor Ligeti (1923 – 2006)
5 pezzi per pianoforte a quattro mani (1942-1951)
Induló
Polifon etüd
Három lakodalmi tánc
Sonatina
Allegro
Rodion Konstantinovič Ščedrin (1932)
7 pezzi romantici (2007)
Andante cantabile
Allegro sotto voce
Maestoso con moto
Allegretto moderato, alla “gipsy”
Allegro ma non troppo
Andante recitando
Prestissimo
Elena Talarico (1993) e Francesco Zago (1972), pianoforte a quattro mani
Il concerto si apre con Capriccio su temi russi di Michail Ivanovič Glinka, un brano basato su una serie di temi popolari e melodie russe. Ha un fraseggio ampio e articolato con passaggi dal carattere virtuosistico; la scrittura brillante è molto calibrata tra le parti e raggiunge il suo apice nella fuga finale.
Il secondo brano è la Sonata per pianoforte a quattro mani composta da Modest Musorgskij nel 1860 su incarico di Balakirev, suo maestro di Composizione, lasciata incompiuta. L’Allegro assai è l’unico esempio di movimento in Forma Sonata nel catalogo del compositore russo le cui idee musicali poco si conciliavano con il concetto di sviluppo e ripresa della forma stessa. Nell’ insieme la parte pianistica presenta grande unità e sonorità d’ impatto orchestrale.
Il concerto continua con le 6 morceaux op.11 di Sergei Rachmaninoff, il quale è stato uno dei migliori pianisti del suo tempo, oltre che l’ultimo compositore del tardo romanticismo russo. Lo studio dei maestri come Čajkovskij e Rimsky-Korsakov lo portarono alla formazione di un suo personalissimo linguaggio lirico ed espressivo che si riflette anche nelle 6 morceaux op.11, dalle quali ascolteremo Romance, ricca di cromatismi, e Slava, col carattere danzante tipico della tradizione dell’Est-Europa.
Il programma prosegue con i 3 Easy Pieces di Igor’ Stravinskij, uno dei compositori più importanti del suo secolo di nazionalità russa, poi francese e infine americana. I 3 Easy Pieces, composti nel 1915, si collocano nel periodo di esilio in Svizzera, durante il quale cercò di rivedere in modo originale e sperimentale i fondamenti della scuola nazionale russa. Sono tre brevi brani esempio di Gebrauchmusik, musica funzionale, in questo caso specifico a scopo didattico. Stravinskij scrisse infatti questi brani per insegnare il pianoforte ai suoi allievi. Di grande ironia e caratterizzati da melodie e ritmi incisivi, questi tre brani nella loro apparente semplicità hanno contribuito a dar slancio e giocosità al repertorio pianistico del primo Novecento.
Il pubblico ascolterà poi l’ungherese György Sándor Ligeti che si trovò ad affrontare da giovanissimo il totalitarismo nazista e poi il totalitarismo stalinista. I 5 pezzi per pianoforte a quattro mani (1942-1951) sono un ciclo di brani brillanti e caratteristici, basati su temi popolari Est-europei. Il primo è una marcia dal carattere giocoso, il secondo uno studio politonale, il terzo un mini ciclo di tre danze per le nozze, dal carattere folk e così intitolate: “Il carro è al cancello”, “Presto, vieni qui carina”, “ Danza circolare”. Il quarto movimento è una Sonatina, dallo spiccato carattere tematico giocoso à la Tsardas, appoggiata su frammenti armonici talvolta politonali, talvolta modali. L’ Allegro è il movimento che conclude il ciclo, ancora una volta danzante, politonale e dal gusto transilvano.
Il programma del concerto termina con la prima esecuzione italiana dei 7 pezzi romantici di Rodion Konstantinovič Ščedrin. Il compositore tutt’ora vivente, scrisse in gioventù pagine saldamente tonali, piene di colore che spesso si rifanno al folklore. Negli ultimi anni invece è più vicino all’alea e al seriale. I 7 pezzi romantici nello specifico sono più vicini ad uno spirito aleatorio piuttosto che tonale. Il primo brano è un Preludio dall’ andamento cantabile, una canzone dal carattere malinconico che fa da preambolo all’ intera opera pianistica. Il secondo, in forma tripartita, si articola su una pulsazione ritmica del basso, dal carattere apparentemente stravinskiano, che si snoda in un movimento fluido e cromatico con la costante presenza di importanti cenni tematici ai bassi. Il movimento si conclude con la ripresa dell’ andamento iniziale. Il terzo movimento si apre con grande vigore strumentale fino a giungere a una dissoluzione sonora, con una melodia meditativa a coda del brano. Il quarto, à la gipsy, unico pezzo ad andamento danzante, pone attenzione sull’ antica forma della melodia con accompagnamento, rivisitata da curiose sovrapposizioni tonali e accordali, a loro volta caratterizzate da un morigerato sarcasmo musicale, tipico di alcune delle opere più conosciute di Shchedrin. A seguire, l’incipit di una linea melodica molto semplice che, a poco a poco, si ramifica ritmicamente fino a giungere a un’ intensa percussività, che sfocia in un’ apoteosi ritmico-accordale. Questa scrittura musicale, complessa sia da un punto di vista armonico che d’ insieme strumentale, dona un impatto sconcertante al primo ascolto, fino a che lo spettatore entra nel flusso perpetuo di questa sorta di vertiginosa onda sonora. Il sesto brano, semplice e lirico, funge da postludio al quinto e prepara all’ascolto del settimo: un’ultima, breve e vorticosa danza di note.
Esecutori
Alessandro Turboli, nato a Napoli nel 1993 da padre partenopeo e madre moscovita, inizia sin da giovane a interessarsi alla musica e al pianoforte. Dopo i primi anni di studi con il M° Pier Francesco Borrelli, continuerà poi con il M° Luigi Averna, della scuola napoletana di Vincenzo Vitale. Conclusi gli studi liceali, si trasferisce a Como dove viene ammesso al Triennio accademico di pianoforte del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”, entrando nella classe del M° Pier Francesco Forlenza. Prosegue gli studi di biennio nella classe di pianoforte del M° Alexander Romanovsky e del M° Christian Leotta. Segue il corso di Duo pianistico con Riccardo Dell’Oro nella classe di Daniela Manusardi. Negli anni si è esibito in numerosi concerti ed eventi artistici in città italiane (Napoli, Milano, Anacapri, Lodi, Tremezzo) e all’ estero (Rodi, La Valletta, Lugano, New York e Mosca). Tra il 2017 e il 2018 scrive dirige e suona le musiche per i film muti “Luci della città” di Charlie Chaplin e “The cameraman” di Buster Keaton per i due “movie concert” organizzati dal Circolo Olmo per il ripristino del Teatro Politeama di Como.
Riccardo Dell’Oro è nato a Milano nel 2001 e ha iniziato lo studio del pianoforte presso la scuola di musica “Don Carlo Borghi” di Calco. Nel novembre 2015 è stato ammesso al Triennio Accademico di pianoforte presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, studiando nella classe del M° Alessandro De Curtis e diplomandosi brillantemente nell’ ottobre 2020. Attualmente prosegue gli studi di Biennio Accademico con il M° Giovanni Brollo e dal 2021 segue il corso di Duo pianistico con Alessandro Turboli nella classe di Daniela Manusardi. Si è esibito in numerose rassegne musicali presso la Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, Auditorium del Conservatorio di Como, Smart academy di Balerna (CH), Accademia di musica di Porto Ceresio, Auditorium Gaber del Palazzo della Regione Lombardia (grattacielo Pirelli) a Milano.
Elena Talarico (Milano, 1993) si è diplomata in pianoforte nel 2016 presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano con il massimo dei voti e la lode. Nel 2018 conclude il biennio in pianoforte solistico presso il Conservatorio di Como con il M° Pier Francesco Forlenza, con 110, lode e menzione d’onore e una tesi su Claude Debussy. Nel 2020 consegue la laurea magistrale in Scienze della musica e dello spettacolo con 110 e lode presso l’Università degli studi di Milano. Nel 2022 conclude con il massimo dei voti il biennio in musica da camera presso il Conservatorio di Como con il M° Moretti, con un progetto in trio con flauto e chitarra classica dedicato a nuove musiche.
Più volte premiata durante il percorso di studi in concorsi nazionali e internazionali, nel 2018 risulta vincitrice del prestigioso premio Exploit your talent dell’Università degli studi di Milano.
Suona come pianista solista e in diversi progetti di musica da camera in Italia e all’estero e si esibisce per prestigiose rassegne e manifestazioni in diverse sale e teatri. Oltre all’attività concertistica, in questi anni ha inciso per numerosi compositori ed etichette discografiche.
Attualmente è docente di pianoforte presso il Liceo scientifico e musicale “G.B. Grassi” di Lecco.
Francesco Zago (Milano, 1972) frequenta il corso di diploma accademico di II livello in pianoforte presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como con il M° Daniela Manusardi, con cui frequenta anche il corso di duo pianistico. Ha studiato chitarra classica presso la Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano sotto la guida del M° Agostina Mari, e nel 1999 ha conseguito il diploma al Conservatorio “F.A. Bonporti” di Riva del Garda. Ha approfondito lo studio della musica da camera e della direzione d’orchestra con il M° Renato Rivolta, nonché la pratica dell’improvvisazione, specializzandosi nel repertorio contemporaneo per chitarra elettrica solista e in ensemble.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato più di trenta dischi come autore, compositore, chitarrista elettrico e produttore, collaborando a numerosi progetti discografici e live.
Al di fuori dell’ambito musicale, nel 1998 si è laureato con lode in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi sulla filosofia della scienza di Hilary Putnam. Dal 2000 lavora come editor e traduttore per le più importanti case editrici italiane.
Nel 2016 Elena Talarico e Francesco Zago fondano KUBIN, che ripropone musiche del Novecento “colto” affiancandole a riletture cameristiche del rock più evoluto. Il repertorio comprende, fra gli altri, Colombo Taccani, Bach, Tüür, Whitley, Pärt, Ginastera, Kurtag e Ligeti. Nel 2019 KUBIN ha pubblicato il cd The OtherSide per l’etichetta Da Vinci Classics, dedicato a composizioni originali per chitarra elettrica e pianoforte appositamente commissionate. Dal 2021 Talarico e Zago si dedicano soprattutto al repertorio pianistico a quattro mani.