In Eventi passati

Masterclass

Il Belcanto italiano dal 1820 al 1850: Maria Stuarda di Gaetano Donizetti

5 Maggio 2024 – 17:00

Auditorium di San Fermo della Battaglia

Ingresso libero

Programma

  1. Aria di Elisabetta (Sì,vuol di Francia il rege)
  2. Duetto Talbot e Leicester (ah!rimiro il bel sembiante)
  3. Duetto Elisabetta e Leicester (Sei tu confuso…)
  4. Aria di Maria (Oh nube!che lieve per l’aria t’aggiri)
  5. Duetto Leicester e Maria (Da tutti abbandonata)
  6. Sestetto: Dialogo delle due regine (Deh l’accogli….Sfuggirla vorrei.)
  7. Sestetto: Stretta
  8. Duettino Elisabetta Cecil (Quella vita a me funesta)
  9. Terzetto Elisabetta Leicester Cecil
  10. Duetto Maria e Talbot (Quando di luce rosea)
  11. Aria finale di Maria Stuarda

Esecutori

  • Elisabetta – Yan Yuqi 
  • Maria Stuarda – Lee Juhyeon 
  • Leicester – Wang Peihao 
  • Cecil – Kim Yonghyun 
  • Talbot – Ji Yuheng
  • Anna – Zhou Niman

Maria Stuarda (brevi cenni storici)

Quando parliamo di Donizetti ingiustamente dimenticato non possiamo tralasciare questo titolo.

Maria Stuarda diventa il capolavoro donizettiano verso la metà del ventesimo secolo grazie al lavoro di studiosi di questo autore.

La Prima alla Scala fu nell’anno 1835, Giacinta Puzzi Tosi fu la prima Elisabetta e la grande diva Maria Malibran cantò Maria. Durante gli ultimi giorni di prova le due primedonne si presero per i capelli provocando l’ira del normalmente pacifico Donizetti.

L’opera narra gli ultimi momenti di vita di questa regina, parliamo di regina in quanto Maria Stuarda è figlia del fratello di Enrico VIII e come tale fu regina di Scozia a tutti gli effetti. Per tutta la vita cercò di salire sul trono congiurando contro Elisabetta ma passò più di vent’anni della sua vita in prigione.  

Donizetti mette in scena la rivalità storica tra queste due prime donne mostrando la loro vita in parallelo. 

Quest’opera non ebbe molte repliche fino a quando nel XX secolo gli fu riconosciuto il giusto valore. 

Oggi ascolteremo una versione praticamente integrale cantata dagli studenti della classe del Maestro Diego D’Auria del Conservatorio G. Verdi di Como

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