In Concerti, Eventi

Concerto

In Nomine Domini 1764 … IV Edizione

La violoncellista del Conservatorio di Como Chiara Maffeis suonerà un concerto dal titolo 

7 giugno 2025 – ore 18.00

Sala Bianca del Teatro Sociale di Como

Biglietti


La violoncellista del Conservatorio di Como Chiara Maffeis suonerà un concerto dal titolo “L’eleganza del violoncello nell’Ottocento”

La Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como è felice di annunciare che il 7 giugno 2025 si terrà l’ormai tradizionale concerto di “compleanno”, organizzato insieme ad AsLiCo, per celebrare la ricorrenza dell’Atto Notarile redatto in data 07/06/1764. Il concerto da Camera nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, dal titolo L’eleganza del violoncello nell’Ottocento con musiche di Marco Enrico Bossi, Edvard Grieg, Max Bruch e Camille Saint-Saëns, avrà come protagonista la violoncellista Chiara Maffeis, studentessa del Conservatorio di Como, e la pianista Tatiana Shapovalova.

In Nomine Domini, 1764, Indictione 12, die Jovis, 7 Mensis Junii. Essendo che dagli Illustrissimi Signori Marchese Don Giorgio Porro Carcano a nome anche di altri Compagni…”… è l’incipit dell’atto del Notaio Gorini in Como con il quale il 7 giugno 1764 si costituisce la Società dei Palchettisti. Dapprima prese in gestione dal Governo austriaco il Broletto cittadino per farne un Teatro, poi, nel 1813, in epoca napoleonica, costruì l’odierno Teatro Sociale sui resti del vecchio Castello della Torre Rotonda. Ancora oggi esiste la stessa Società dei Palchettisti proprietaria del Teatro, che quindi quest’anno festeggia insieme alla città il suo 261esimo compleanno.

Il Teatro nasce come luogo per ospitare e divulgare arte e cultura. Nasce il 7 giugno 1764. Nasce come Teatro ligneo all’interno del Broletto con l’atto del Notaio Giuseppe Gorini con il quale il Consiglio Generale della città di Como mette a disposizione della Società dei Palchettisti il Salone superiore alla Gran Guardia. Nel 1813 è sempre la Società dei Palchettisti che diviene proprietaria ed edifica, sulle ceneri del Castello della Torre Rotonda, il nuovo Teatro in muratura, oggi sapientemente gestito da AsLiCo, sotto la nuova e prestigiosa direzione di Dominique Meyer. Siamo felici di poter accogliere, in occasione del 261esimo compleanno della Società dei Palchettisti, una giovane promessa del Conservatorio di Como, la violoncellista Chiara Maffeis, diplomata con lode e menzione al II livello nella scorsa sessione invernale. E’ l’occasione per rinsaldare il legame che è sempre esistito tra Palchettisti, AsLiCo e il nostro amato Conservatorio. Questo concerto è anche l’occasione per ricordare un altro anniversario: il secolo dalla scomparsa di Marco Enrico Bossi che per 37 anni, dal 1888 alla morte, ha organizzato per conto dei Palchettisti, proprio in Sala Bianca, i concerti del “Club Musicale” a cui è dedicato un libro a firma del musicologo comasco Stefano Lamon, che sarà in distribuzione la sera dell’evento. Prima del concerto sarà possibile per il pubblico esaminare i due album storici ove sono raccolti i programmi, le foto, gli scritti, le dediche dell’attività del Club Musicale dal 1888 al 1925. La Società dei Palchettisti apre ancora una volta le porte del Sociale alla città per un evento di arte e di cultura.”

Questo il programma della serata:

L’eleganza del violoncello nell’Ottocento

Chiara Maffeis, Violoncello

Tatiana Shapovalova, Pianoforte

Marco Enrico Bossi (1861-1925)

Romanza Op.89

Edvard Grieg (1843 – 1907)

Sonata per violoncello e pianoforte in la minore Op. 36 

Max Bruch (1838-1920)

Kol Nidrei Op. 47

Camille Saint-Saëns (1835-1921)

Allegro appassionato op.43

 

La Società Palchettisti ringrazia AsLiCo nella persona del neoeletto Presidente Dominique Meyer per il rapporto di collaborazione nella gestione del teatro. Questo concerto è l’esempio concreto di sinergia organizzativa e di intenti. Ecco le parole di Dominique Meyer, Presidente di AsLiCo:

Siamo lieti di celebrare questo importante traguardo insieme alla Società dei Palchettisti, una presenza storica e preziosa per il Teatro Sociale di Como. La collaborazione tra AsLiCo e i Palchettisti continua a rafforzarsi con l’obiettivo comune di rendere il teatro un luogo vivo, aperto e accogliente per tutta la comunità. Il concerto del 7 giugno, realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Como, ne è un perfetto esempio: un evento che unisce qualità artistica e partecipazione cittadina. Un plauso alla Società dei Palchettisti che da 261 anni lavora per la cultura di Como e un ringraziamento per il per il loro continuo sostegno alle attività di AsLiCo.”

La Società Palchettisti ringrazia inoltre il Conservatorio di Como nella persona del Direttore Vittorio Zago per l’organizzazione artistica del concerto che sancisce un legame ormai duraturo fra le due istituzioni cittadine. “Il Conservatorio di Como è onorato nel contribuire a concretizzare queste prestigiose sinergie con il Teatro Sociale e la Società Palchettisti e a tale riguardo, per questo ormai tradizionale concerto, abbiamo individuato una giovane promessa che è fra i migliori studenti che il nostro Istituto ha preparato negli anni più recenti

Costo biglietto € 20,00. Prenotazioni sul sito https://teatrosocialecomo.it/


M. E. Bossi, Romanza op. 89

Marco Enrico Bossi è stato un compositore, organista e didatta italiano tra i più importanti della sua epoca. Nato in una famiglia di organisti a Salò, sul lago di Garda, è considerato uno dei principali promotori della rinascita dell’organo in Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento. Oltre al successo come organista a livello mondiale, dal 1881 divenne Maestro di cappella del Duomo di Como e iniziò a mettere in pratica un progetto di rinnovamento organistico che ebbe un grande impatto anche nella didattica musicale, lasciando un’impronta indelebile nella formazione di generazioni di musicisti italiani. Scrisse vari metodi per organo, tra cui il ‘’Metodo di studio per l’organo moderno’’, prima grande opera italiana della didattica organistica, e nel 1890 occupò la cattedra di armonia e organo al Conservatorio di Napoli. La sua produzione comprende numerosi brani per organo, composizioni liturgiche, musica corale e pochissimi brani di musica da camera. La Romanza op.89 è da considerarsi una delle eccezioni della produzione di M.E. Bossi: si tratta di un pezzo breve ma denso di espressività, caratterizzato da una linea melodica cantabile che riflette lo stile lirico e intimista del compositore. Lo stile risente delle influenze romantiche tedesche, in particolare di Brahms, ma con un tocco italiano nella cantabilità della melodia.

E. Grieg, Sonata per violoncello e pianoforte in la minore

La Sonata per violoncello e pianoforte di Grieg è considerata una delle opere più importanti del repertorio romantico per violoncello. Composta nel 1883 dopo un momento di crisi professionale e dedicata al fratello violoncellista John Grieg, la sonata fu eseguita in pubblico a Dresda il 27 ottobre di quell’anno dal celeberrimo Ludwig Grutzmacher con lo stesso Grieg al pianoforte. E. Grieg è stato un compositore fondamentale per il nazionalismo musicale scandinavo, perché, come altri compositori della sua epoca, è riuscito a dare voce all’identità popolare della sua terra natale (la Norvegia) inserendo elementi folkloristici norvegesi nelle sue composizioni, utilizzando però un linguaggio elegante e raffinato. Dopo aver completato gli studi a Lipsia, dove fu influenzato dallo stile di Mendellsohn e Schumann, iniziò a sviluppare la sua voce distinta ispirandosi alla musica popolare norvegese. Dato l’utilizzo di melodie popolari e il suo anticonformismo rispetto al romanticismo europeo, il suo stile si può collocare tra quello di Liszt e quello di Debussy, anticipando soprattutto dal punto di vista armonico lo stile impressionista. Conosciuto principalmente per i suoi brani pianistici, le sue opere più note sono il Concerto per pianoforte in la minore, Peer Gynt e la Holberg suite. Poche sono le composizioni di musica da camera, tra cui spicca la sonata per violoncello e pianoforte. Essa si articola in tre movimenti:

  • L’allegro agitato si apre con un primo tema drammatico e impetuoso dal ritmo incalzante, in cui è messo in risalto il dialogo tra violoncello e pianoforte. Il primo movimento, in forma sonata, è caratterizzato da momenti di grande intensità emotiva e momenti più lirici e cantabili in cui si percepisce l’influenza della musica popolare norvegese. Si conclude con una coda in Prestissimo, in cui gli elementi tematici si inseguono in modo frenetico e dirompente.
  • L’Andante molto tranquillo ha un carattere molto dolce e sognante, ben lontano dal tono cupo del primo movimento. Qui Grieg mostra tutta la sua sensibilità melodica affidando al violoncello ampie frasi cantabili che poggiano su un tappeto sonoro delicato dell’accompagnamento pianistico. La parte centrale richiama il carattere drammatico del primo movimento, per poi tornare a un’oasi di pace nella conclusione.
  • L’allegro molto e marcato è vivace e ricco di slanci energici che creano un’atmosfera frizzante e ricca di colori, in cui il primo tema dal carattere ritmico e scherzoso si alterna al secondo tema più dolce e cantabile. Il dialogo tra violoncello e pianoforte è molto ben equilibrato e si basa su un costante gioco di imitazioni. Il richiamo a motivi popolari nordici è evidente sin dalla prima frase del violoncello e dalla presenza di sonorità armoniche dall’impronta impressionistica, da accenti ricorrenti che risaltano la pulsazione ritmica e da melodie evocative che terminano con un’esplosione di vitalità e brillantezza ritmica.

Max Bruch, Kol Nidrei

Composto nel 1880, Kol Nidrei riflette l’interesse di Bruch per il canto tradizionale, un aspetto ricorrente nelle opere di molti compositori del tardo ottocento, ed è dedicato a Robert Hausmann, brillante violoncellista noto soprattutto per la sua esecuzione del doppio di Brahms con Joseph Joachim. Il brano, originariamente scritto per violoncello solista e orchestra, si basa sull’accostamento di due antiche melodie ebraiche risalenti al VII-VIII secolo, che gli conferiscono un carattere elegiaco e meditativo. Nella prima sezione inserisce il canto di espiazione eseguito nella festività ebraica dello Yom Kippur, il Kol Nidrei, che in aramaico significa ’’Tutte le promesse”, mentre nella seconda sezione utilizza la canzone inglese-ebraica ‘’Oh weep for those that wept on Babel’s stream”, un testo scritto da lord Byron nella sua raccolta di melodie ebraiche. L’origine di questo brano però non è di carattere religioso, Bruch considerava la sua composizione solo come un arrangiamento artistico su una melodia tradizionale da cui è rimasto particolarmente colpito per la sua bellezza. Kol Nidrei è stato uno dei primi pezzi che Bruch ha iniziato a comporre quando ha assunto l’incarico di Direttore principale della Liverpool Philarmonic Orchestra ed è stato composto appositamente per la comunità ebraica di Liverpool. Esponente del tardo romanticismo tedesco, di stampo conservatore, Bruch è conosciuto soprattutto per il Concerto per violino, anche se la sua produzione si estende nel campo cameristico e corale, che non ebbe molto successo.

La struttura di Kol Nidrei è molto semplice e chiara: divisa i n due sezioni, una in re minore e l’altra in re maggiore. L’alternanza di modalità minore-maggiore offre all’ascoltatore due diversi climi sonori. Nella prima parte la melodia impiega una sorta di ‘’motivo sospiroso” in stile declamatorio, con l’intervallo di semitono discendente che rievoca la voce rapsodica del rabbino. La seconda sezione inizia con i sognanti arpeggi del pianoforte (originariamente dell’arpa) seguiti da una frase cantabile del violoncello, variata da eleganti passaggi in semicrome che intensificano il discorso musicale. Le ultime battute alleggeriscono il tono drammatico del brano, assumendo una veste più serena.

Saint Saens, Allegro appassionato

Il contributo di Saint Saens al repertorio violoncellistico è di grande valore, oltre all’allegro appassionato op. 43 scrisse altre composizioni per violoncello che riflettono il suo spiccato interesse per questo strumento, nonostante egli fosse pianista. Negli anni 70 dell’Ottocento scrisse due composizioni che diventarono celebri per questo repertorio: il Concerto n° 1 in la minore op.33 e la Sonata n° 1 in do minore op.32 dedicata al violoncellista Jules Lasserre, con cui si esibiva regolarmente, a cui dedicò anche l’allegro appassionato. La produzione di Saint Saens è molto ricca e variegata, oltre ad essere stato un pianista e organista prodigio, scrisse sinfonie, concerti, opere e numerose composizioni di musica da camera che lo portarono ad avere successo in tutto il mondo. Principale esponente del Romanticismo francese, lo stile di Saint Saens è di carattere conservatore, nonostante nella prima fase giovanile mostrò molto interesse per composizioni di Liszt e Wagner, in tarda età ebbe una tendenza più ostile nei confronti della musica dell’avvenire e della musica impressionista, e anche per questo motivo spesso non fu molto apprezzato dalla critica musicale del tempo.

L’Allegro appassionato op.43 composto nel 1873, nasce come pezzo da concerto per mettere in risalto le abilità tecniche dell’interprete. Scritto in forma sonata abbreviata, senza lo sviluppo, si apre con un tema brillante e concitato in si minore che sfocia nel secondo tema più espressivo e cantabile nel relativo modo maggiore, che sarà poi riesposto in un inatteso do maggiore. La parte del violoncello presenta nella prima sezione ampie frasi melodiche e passaggi più virtuosistici, mentre nella parte centrale offre momenti più lirici ed espressivi che conducono ad una conclusione energica e appassionata. Questa partitura, oggi molto eseguita e amata per il suo slancio e la sua cantabilità, deve la sua popolarità a Pablo Casals che all’inizio del XX secolo la eseguiva frequentemente nei suoi recital.

Chiara Maffeis

Chiara Maffeis

Nata a Lecco il 23 ottobre 2000, inizia a studiare chitarra classica a 8 anni e successivamente si iscrive al Liceo musicale di Lecco, dove si avvicina allo studio del violoncello a 14 anni, sotto la guida di Nicoletta Bassetti. Prosegue gli studi musicali presso il Conservatorio di Como nella classe del Maestro Daniele Bogni, dove si laurea con lode e menzione al Corso accademico di I e II livello tra il 2022 e il 2025. Ha partecipato a numerose Masterclass con artisti di fama internazionale tra cui Antonio Meneses, Paolo Bonomini, Natalie Klein, Sandro L affranchini, Fernando Caida Greco , Yoël Cantori, Roy Routtinen e a soli 15 anni ha vinto il secondo premio al Concorso nazionale ‘’Scuole in musica’’ di Verona. Ha frequentato un corso di alto perfezionamento con il primo violoncello del Teatro regio di Torino, Amedeo Cicchese, per due anni consecutivi. Nel 2024 è stata selezionata per partecipare ad un programma Erasmus + per il semestre estivo in Germania, presso la Hochschule für Musik di Trossingen, dove ha studiato con Mario de Secondi.

Ha collaborato con varie orchestre tra cui spiccano l’Orchestra Sinfonica di Milano, l’orchestra “Gli originali” del Teatro Donizetti di Bergamo, l’Orchestra sinfonica del Lario, l’orchestra filarmonica “Pozzoli”, la Lake Como Orchestra, l’orchestra APM di Saluzzo ecc. Attiva anche nella musica da camera, in quartetto e in duo con pianoforte, è stata selezionata dal conservatorio per esibirsi in recital solistici in diverse sale prestigiose sul lago di Como tra cui la Sala bianca del Teatro Sociale, Villa Olmo e Villa Erba, oltre ad essersi esibita in orchestra in importanti Teatri italiani tra cui il Teatro alla Scala, la Sala Verdi di Milano, l’Auditorium di Milano, il Teatro Donizetti di Bergamo, il Teatro sociale di Como, e all’estero in Germania, Francia, Lussemburgo e Polonia. Si è esibita in occasione di due festival di fama internazionale, il Festival Donizetti Opera di Bergamo e il Festival del cinema di Cannes, oltre ad aver partecipato come solista al Conferimento della Laurea honoris Causa ad Alessandro Baricco presso il Teatro sociale di Como. Dal 2022 è membro del Duo Sohara e dal 2024 è violoncellista del Quartetto Kahlo.

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