In Masterclass 2022-23 passate

Concerto

“Sempre più dolce si fa la musica (H. Heine)” – Il pianoforte romantico

Festival Pianistico di San Fermo della Battaglia

8 Ottobre 2023 – 17:00

Auditorium di San Fermo della Battaglia

Ingresso libero

Dopo la pausa estiva riprende la stagione del Conservatorio di Como con la rassegna Festival pianistico ospitato dall’Auditorium di San Fermo della Battaglia il 10, il 17 settembre e l’8 ottobre.

Il primo appuntamento intitolato RUSSIAN IMPRESSIONS vedrà due giovani pianisti del Conservatorio interpretare i Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij, le Sonate op.70 n.10 di Aleksandr Skrjabin e op.28 n.3 di Sergei Prokofiev. Lo spettatore sarà trasportato nella Russia di inizio ‘900, a passeggio tra impressioni e simboli, grazie all’ascolto dei brani che hanno segnato la svolta dalla composizione romantica verso il linguaggio Novecentesco. Il 17 settembre continua la rassegna col concerto LISZT-ABENDLIED che sarà interamente dedicato ai capolavori del compositore ungherese Franz Liszt il quale, con le sue composizioni, ha contribuito alla creazione di una parte inestimabile del patrimonio della letteratura pianistica.
Il terzo ed ultimo appuntamento SEMPRE PIÙ DOLCE SI FA LA MUSICA (H. HEINE) – IL PIANOFORTE ROMANTICO l’8 ottobre sarà dedicato al periodo d’oro del pianoforte: il Romanticismo. Ascolteremo musiche di Felix Mendelssohn e Fryderyk Chopin. Il concerto si concluderà con Liebeslieder op.52-Walzer per pianoforte a quattro mani di Johannes Brahms dove si esibiranno insieme ai pianisti anche i cantanti della classe di Musica vocale da camera, coronando così il festival dedicato a uno degli strumenti che vanta una delle più vaste letterature tanto come solista quanto in formazioni cameristiche.

Programma

F. Chopin (1810-1849), Andante spianato e Grande polacca brillante op. 22 (1835)
F. Chopin (1810-1849), Studio op. 10 n. 1 in Do maggiore
Raul Rho, pianoforte

Fryderyk Chopin (1810-1849), Studio op. 25 n. 2 in Fa minore
Anita Bulgheroni, pianoforte

F. Chopin (1810-1849), Scherzo in Si bemolle minore op. 31 n. 2 (1837)
Anita Bulgheroni, pianoforte

J. Brahms (1833-1897), Liebeslieder op. 52 Walzer per pianoforte a quattro mani (e voci ad libitum), versi da “Polydora” di G.F. Daumer (1871)
Shi Wanyue, soprano; Wang Yufei, contralto; Yang Fenjia, tenore; Wang Xiangxhi, basso
Luana Carfora, Simone Cereda, pianoforte a 4 mani

Note di sala

Fryderyk Chopin (1810-1849), Andante spianato e Grande polacca brillante op.22
Comincia il concerto di oggi incentrato sulla musica romantica con, forse, il più alto esponente del romanticismo pianistico: Fryderyk Chopin.
L’Andante spianato e Grande polacca brillante op.22 sono due brani nati singolarmente e poi uniti dal compositore nonostante i due caratteri opposti. l’Andate spianato infatti nasce come notturno, e il suo carattere è crepuscolare e meditativo, mentre la Grande polacca brillante è un brano estremamente vivace.
La polacca nasce in realtà come brano per pianoforte e orchestra, e infatti così venne eseguita le prime volte; la parte dell’orchestra risulta però essere talmente poco importante che ormai il brano viene principalmente eseguito dal pianoforte solo.

Fryderyk Chopin (1810-1849), Studio op.25 n.2 in Fa minore

Lo Studio op.25 n.2, detto anche “le api”, è un rapidissimo turbinio di note in cui la melodia si perde nello scontro poliritmico delle parti. Come di dovere, trattandosi di uno studio, lo scopo del brano è didattico: l’obiettivo è quello di rendere il pianista capace di gestire con musicalità passaggi rapidi e complessi.

Fryderyk Chopin (1810-1849), Scherzo in Si bemolle minore op.31 n.2

Il terzo brano di Chopin che ascoltiamo oggi non è niente di meno che il celebre Scherzo op.31 n.2.
Le prime, famosissime, battute ci portano nella dimensione a tratti misteriosa e poi brillante e decisa che caratterizza tutto il brano.

Johannes Brahms (1833-1897), Liebeslieder op.52 Walzer per pianoforte a quattro mani (e voci ad libitum), versi da “Polydora” di G.F. Daumer

Si conclude il concerto, e il Festival Pianistico, con la raccolta Liebeslieder op.52 di Johannes Brahms. Avremo il piacere di ascoltare due alunni della classe di duo pianistico che a quattro mani accompagneranno gli alunni della classe di musica vocale da camera in questi Lieder.
I Lieder musicati da Brahms sono tutti tratti da Polydora, di Georg Friedrich Daumer, ma li unisce anche il fatto che siano stati composti tutti in tempo di tre quarti e in forma strofica.
Di seguito sono riportati i testi con le rispettive traduzioni.

Numero 1
Rede Mädchen allzu liebes,
das mir in die Brust, die kühle,
hat geschleudert mit dem Blicke
diese wilden Gluth-gefühle!Willst du nicht dein Herz erweichen,
willst du, eine Uberfromme,
rasten ohne traute Wonne,
oder willst du dass ich komme?Rasten ohne traute Wonne,
nicht so bitter will ich büssen.
Komme nur, du schwarzes Auge,
komme, wenn die Sterne grüssen.Willst du dass ich komme?
Dimmi fanciulla amatissima,
spiegami perché nel petto freddo
hai lanciato con lo sguardo
questa selvaggia passione ardente!Non vuoi intenerire il tuo cuore,
vuoi tu, pia come sei,
riposare senza intima estasi,
oppure desideri che io ti raggiunga?Riposare senza intima estasi,
non così amaramente voglio io portar la pena.
Vieni soltanto, fanciulla dagli occhi neri,
vieni quando le stelle salutano.O desideri che sia io a venire?
Numero 2
Am Gesteine rauscht die Flut,
heftig angetrieben;
wer da nicht zu seufzen weiss,
lernt es unterm Lieben.
Sulla roccia rumoreggia il corso del ruscello,
scorrendo impetuoso;
chi non sa sospirare in questo luogo,
lo deve apprendere con l’amore.
Numero 3
O die Frauen, o die Frauen,
wie sie Wonne tauen!
Wäre lang ein Mönch geworden,
wären nicht die Frauen!
Oh le donne, oh le donne,
come traspirano letizia!
fossi stato un monaco
le donne non sarebbero esistite!
Numero 4
Wie des Abends schöne Röte
möcht ich arme Dirne glühn,
Einem, Einem zu gefallen,
sonder Ende Wonne sprühn.
Come il crepuscolo arrossa la sera,
io, povera contadinella, vorrei arder d’amore
piacere a qualcuno,
sprizzare gioia senza fine.
Numero 5
Die grüne Hopfenranke,
sie schlängelt auf der Erde hin.
Die junge, schöne Dirne,
so traurig ist ihr Sinn!Du höre, grüne Ranke!
Was hebst du dich nicht himmelwärts?
Du höre, schöne Dirne!
Was ist so schwer dein Herz?Wie höbe sich die Ranke,
der keine Stütze Kraft verleiht?
Wie wäre die Dirne fröhlich,
wenn ihr das Liebste weit?
Il verde viticcio di luppolo
serpeggia sulla terra.
La contadinella, giovane e bella,
che pensieri tristi però ha.Ascolta o viticcio,
perché non ti innalzi verso il cielo?
Ascolta, bella contadinella,
cosa ti affligge ed opprime il cuore?Come può sollevarsi il viticcio,
se è privo di un paletto, a sostenerlo?
Come può esser felice la, contadinella,
se è lontano da lei il suo amato bene?
Numero 6
Ein kleiner, hübscher Vogel
nahm den Flug
zum Garten hin,
da gab es Obst genug.
Wenn ich ein hübscher,
kleiner Vogel wär,
ich säumte nicht,
ich täte so wie der.Leimruten-Arglist
lauert an dem Ort;
der arme Vogel
konnte nicht mehr fort.
Wenn ich ein hübscher,
kleiner Vogel wär,
ich säumte doch,
ich täte nicht wie der.Der Vogel kam
in eine schöne Hand,
da tat es ihm,
dem Glücklichen, nicht and.
Wenn ich ein hübscher,
kleiner Vogel wär,
ich säumte nicht,
ich täte doch wie der.
Un piccolo, grazioso uccellino
prese il volo
verso il giardino,
ov’era tanta frutta.
Se io fossi un grazioso,
piccolo uccellino,
non indugerei affatto,
mi comporterei proprio come lui.Una maliziosa fraschetta,
sta in agguato sul posto,
il povero uccellino
non potè più andar via.
Se io fossi un grazioso,
piccolo uccellino,
non indugerei affatto,
non mi comporterei come lui.L’uccellino è capitato
in belle mani,
sarà felice,
non gli capiterà null’altro.
Se io fossi un grazioso,
piccolo uccellino,
non indugerei affatto,
mi comporterei proprio come lui.
Numero 7
Wohl schön bewandt
war es vor ehe
mit meinem Leben,
mit meiner Liebe;
durch eine Wand,
ja, durch zehn Wände
erkannte mich
des Freundes Sehe.
Doch jetzo, wehe,
wenn ich dem Kalten
auch noch so dicht
vorm Auge stehe,
es merkts sein Auge,
sein Herze nicht.
Quanto bello era
prima
con la mia vita,
con il mio amore,
attraverso una parete,
sì, attraverso dieci pareti
poteva riconoscermi
lo sguardo dell’amico,
mentre ora, ahimè,
anche se sto al freddo
non lungi dal suo sguardo,
il suo occhio
il suo cuore
non s’accorge di nulla.
Numero 8
Wenn so lind dein Auge mir
und so lieblich schauet,
jede letze Trübe flieht
welche mich umgrauet.Dieser Liebe schöne Glut,
laß sie nicht verstieben!
Nimmer wird, wie ich, so treu
dich ein andrer lieben.
Quando il tuo occhio guarda verso me,
così mite, così amoroso,
scompare anche l’ultima tetraggine
che prima mi rattristava.Di quest’amore la bella fiamma,
non lasciarla disperdere!
Giammai nessun altro ti amerà,
a te fedele come me.
Numero 9
Am Donaustrande,
da steht ein Haus,
da schaut ein rosiges
Mädchen aus.Das Mädchen,
es ist wohl gut gehegt,
zehn eiserne Riegel
sind vor die Türe gelegt.Zehn eiserne Riegel
das ist ein Spaß;
die spreng ich
als wären sie nur von Glas.
Sulla riva del Danubio
sorge una casa,
una rosea fanciulla
s’affaccia.La fanciulla
è davvero ben protetta,
dieci catenacci di ferro
son disposti alla porta.Dieci catenacci di ferro,
ma per me è nulla,
perché posso infrangerli
come fossero vetro.
Numero 10
O wie sanft die Quelle sich
durch die Wiese windet!
O wie schön, wenn Liebe sich
zu der Liebe findet!
Con quale profumo la sorgente
sprizza nel prato!
Com’è bello, se l’amore
si ritrova così con l’amore.
Numero 11
Nein, es ist nicht auszukommen
mit den Leuten;
Alles wissen sie so giftig
auszudeuten.Bin ich heiter, hegen soll ich
lose Triebe;
bin ich still, so heißts, ich wäre
irr aus Liebe.
No, ne ho proprio abbastanza
di questa gente,
sanno tutto di me
in modo così velenoso.Se sono gaio, risulto per loro
afflitto da turbamento;
se sono tranquillo, è come se
fossi pazzo d’amore.
Numero 12
Schlosser auf, und mache Schlösser,
Schlösser ohne Zahl;
denn die bösen Mäuler will ich
schließen allzumal.
O fabbro orsù, fabbrica tante serrature;
tutte le bocche cattive voglio richiudere…
Serrature senza numero, per chiudere
in una volta sola tutte le bocche cattive!
Numero 13
Vögelein durchrauscht die Luft,
sucht nach einem Aste;
und das Herz, ein Herz, ein Herz begehrt’s,
wo es selig raste.
Un uccellino vola frusciando nell’aria,
alla ricerca di un ramo;
ed il cuore di un altro cuore va in cerca,
per restarvi in beatitudine.
Numero 14
Sieh, wie ist die Welle klar,
blickt der Mond hernieder!
Die du meine Liebe bist,
liebe du mich wieder!
Guarda, come chiara è l’onda,
sotto il raggio della luna!
Tu che sei il mio amore,
amami una volta ancora!
Numero 15
Nachtigall, sie singt so schön,
wenn die Sterne funkeln.
Liebe mich, geliebtes Herz,
küsse mich im Dunkeln!
Come gioioso canta l’usignolo,
quando rilucono le stelle.
Amami, o cuore innamorato,
baciami nel buio!
Numero 16
Ein dunkeler Schacht ist Liebe,
ein gar zu gefährlicher Bronnen;
da fiel ich hinein, ich Armer,
kann weder hören noch sehn,
nur denken an meine Wonnen,
nur stöhnen in meinen Wehn.
Un pozzo oscuro è l’amore,
una fontana davvero troppo pericolosa;
io vi caddi dentro, povero me,
senza poter né sentire né vedere,
con l’unico pensiero alla mia delizia,
al mio lamento.
Numero 17
Nicht wandle, mein Licht, dort außen
im Flurbereich!
Die Füße würden dir, die zarten,
zu naß, zu weich.All überströmt sind dort die Wege,
die Stege dir;
so überreichlich tränte dorten
das Auge mir.
Non vagare, luce mia,
là nei campi!
troppo sensibili, troppo bagnati
saranno i tuoi piedi.Per te, non tutte inondate saranno le strade,
i viottoli,
pur se tante lacrime sgorgarono
dai miei occhi.
Numero 18
Es bebet das Gesträuche,
gestreift hat es im Fluge
ein Vögelein.
In gleicher Art erbebet
die Seele mir, erschüttert
von Liebe, Lust und Leide,
gedenkt sie dein.
Trema la macchia,
il cespuglio, sfiorato
da un uccellino in volo.
In egual maniera
trema l’anima mia,
vibrando d’amore, di gioia, e dolore;
d’amore, di gioia e di dolore, grazie a te.
(traduzione di L. Bellingardi)

Interpreti

Anita Bulgheroni Classe del Maestro Manusardi

Anita Bulgheroni ha 17 anni e frequenta il quarto anno al Liceo Classico. Inizia lo studio del pianoforte all’età di 5 anni con il Maestro Mariangela Sumiraschi. Frequenta poi le medie ad indirizzo musicale a Cadorago. Entra in conservatorio all’età di 14 anni nella classe del Maestro Daniela Manusardi, ancora sua insegnante, e attualmente frequenta il primo anno di Triennio. Ha partecipato a vari concorsi, come per esempio “Sara Preatoni”, “Val Tidone music competitions” e “Premio Civica” di Milano. Partecipa a diverse masterclass sia di pianoforte che di musica da camera, l’ultima delle quali è stata “Le Altre Note”, in cui ha studiato con il Maestro Carlo Balzaretti.

Raul Rho Classe del Maestro De Gregorio

Raul Rho, nato a Desio nel 2005, inizia lo studio del pianoforte all’età di 12 anni nella scuola di musica “Music Center” di Meda, con il maestro Stefano Zanellati.
Nel 2021 è stato ammesso al conservatorio Giuseppe Verdi di Como nella classe del maestro Renato Principe, e successivamente in quella del maestro Luca de Gregorio, dove attualmente frequenta il corso “giovani talenti”.

Luana Carfora

Luana Carfora è nata a Como il 11 marzo 2002. All’età di 11 anni ha cominciato a frequentare i corsi preaccademici presso il Conservatorio di Como “Giuseppe Verdi” e nell’a.a. 2019/20 viene ammessa ai corsi accademici dello stesso Conservatorio di Como. É stata allieva dei Maestri Carlo Bernava, Daniela Manusardi, Elisa D’Auria, Vittorio Rabagliati e Renato Principe. A marzo 2023 si è laureata al Triennio Accademico di Pianoforte sotto la guida del Maestro Luca De Gregorio. Collabora come accompagnatrice per le classi di Canto del Conservatorio di Como sotto la guida del Maestro Giuseppe Finzi. Laureanda all’ultimo anno del Triennio della facoltà di Economia e Management presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ha frequentato la Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi fra le quali si è instaurata una collaborazione interdipartimentale.

Simone Cereda Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi

Simone Cereda nasce a Milano il 13 giugno 2001. Inizia l’apprendimento pianistico all’età di sei anni per poi entrare nel Conservatorio G. Verdi di Como dove frequenterà gli studi prima con il M. Federico e poi con il M. Brollo. È diplomato al triennio accademico di primo livello con votazione 110/110 e frequenta il biennio accademico di secondo livello.
Ha vinto il terzo premio al “12° Concorso Internazionale Città di Massa”.
Ha suonato come solista per la rassegna “Lodi al sole 2022”, diretta dal M. Marcoemilio Camera, e per il “Festival della Luce Lake Como 2022” al Teatro Sociale di Como.
Ha perfezionato gli studi frequentando masterclass con i Maestri: Pierre Goy, Agnieszka Przemyk-Bryła, Michele Campanella, Giampaolo Nuti, Roberto Plano, Giovanni Bellucci, e con i Maestri Carlo Balzaretti e Dario Bonuccelli durante il festival “LeAltreNote” nelle edizioni 2021, 2022 e 2023, vincendo il premio “LeAltreNote 2022”.
Ha frequentato la Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi fra le quali si è instaurata una collaborazione interdipartimentale.

I nostri partner

Teatro Sociale di Como
Partner artistico istituzionale

Orchestra Sinfonica di Milano

Achrome Ensemble