Programma
F. Chopin (1810-1849), Andante spianato e Grande polacca brillante op. 22 (1835)
F. Chopin (1810-1849), Studio op. 10 n. 1 in Do maggiore
Raul Rho, pianoforte
Fryderyk Chopin (1810-1849), Studio op. 25 n. 2 in Fa minore
Anita Bulgheroni, pianoforte
F. Chopin (1810-1849), Scherzo in Si bemolle minore op. 31 n. 2 (1837)
Anita Bulgheroni, pianoforte
J. Brahms (1833-1897), Liebeslieder op. 52 Walzer per pianoforte a quattro mani (e voci ad libitum), versi da “Polydora” di G.F. Daumer (1871)
Shi Wanyue, soprano; Wang Yufei, contralto; Yang Fenjia, tenore; Wang Xiangxhi, basso
Luana Carfora, Simone Cereda, pianoforte a 4 mani
Note di sala
Fryderyk Chopin (1810-1849), Andante spianato e Grande polacca brillante op.22
Comincia il concerto di oggi incentrato sulla musica romantica con, forse, il più alto esponente del romanticismo pianistico: Fryderyk Chopin.
L’Andante spianato e Grande polacca brillante op.22 sono due brani nati singolarmente e poi uniti dal compositore nonostante i due caratteri opposti. l’Andate spianato infatti nasce come notturno, e il suo carattere è crepuscolare e meditativo, mentre la Grande polacca brillante è un brano estremamente vivace.
La polacca nasce in realtà come brano per pianoforte e orchestra, e infatti così venne eseguita le prime volte; la parte dell’orchestra risulta però essere talmente poco importante che ormai il brano viene principalmente eseguito dal pianoforte solo.
Fryderyk Chopin (1810-1849), Studio op.25 n.2 in Fa minore
Lo Studio op.25 n.2, detto anche “le api”, è un rapidissimo turbinio di note in cui la melodia si perde nello scontro poliritmico delle parti. Come di dovere, trattandosi di uno studio, lo scopo del brano è didattico: l’obiettivo è quello di rendere il pianista capace di gestire con musicalità passaggi rapidi e complessi.
Fryderyk Chopin (1810-1849), Scherzo in Si bemolle minore op.31 n.2
Il terzo brano di Chopin che ascoltiamo oggi non è niente di meno che il celebre Scherzo op.31 n.2.
Le prime, famosissime, battute ci portano nella dimensione a tratti misteriosa e poi brillante e decisa che caratterizza tutto il brano.
Johannes Brahms (1833-1897), Liebeslieder op.52 Walzer per pianoforte a quattro mani (e voci ad libitum), versi da “Polydora” di G.F. Daumer
Si conclude il concerto, e il Festival Pianistico, con la raccolta Liebeslieder op.52 di Johannes Brahms. Avremo il piacere di ascoltare due alunni della classe di duo pianistico che a quattro mani accompagneranno gli alunni della classe di musica vocale da camera in questi Lieder.
I Lieder musicati da Brahms sono tutti tratti da Polydora, di Georg Friedrich Daumer, ma li unisce anche il fatto che siano stati composti tutti in tempo di tre quarti e in forma strofica.
Di seguito sono riportati i testi con le rispettive traduzioni.
Numero 1 | |
Rede Mädchen allzu liebes, das mir in die Brust, die kühle, hat geschleudert mit dem Blicke diese wilden Gluth-gefühle!Willst du nicht dein Herz erweichen, willst du, eine Uberfromme, rasten ohne traute Wonne, oder willst du dass ich komme?Rasten ohne traute Wonne, nicht so bitter will ich büssen. Komme nur, du schwarzes Auge, komme, wenn die Sterne grüssen.Willst du dass ich komme? |
Dimmi fanciulla amatissima, spiegami perché nel petto freddo hai lanciato con lo sguardo questa selvaggia passione ardente!Non vuoi intenerire il tuo cuore, vuoi tu, pia come sei, riposare senza intima estasi, oppure desideri che io ti raggiunga?Riposare senza intima estasi, non così amaramente voglio io portar la pena. Vieni soltanto, fanciulla dagli occhi neri, vieni quando le stelle salutano.O desideri che sia io a venire? |
Numero 2 | |
Am Gesteine rauscht die Flut, heftig angetrieben; wer da nicht zu seufzen weiss, lernt es unterm Lieben. |
Sulla roccia rumoreggia il corso del ruscello, scorrendo impetuoso; chi non sa sospirare in questo luogo, lo deve apprendere con l’amore. |
Numero 3 | |
O die Frauen, o die Frauen, wie sie Wonne tauen! Wäre lang ein Mönch geworden, wären nicht die Frauen! |
Oh le donne, oh le donne, come traspirano letizia! fossi stato un monaco le donne non sarebbero esistite! |
Numero 4 | |
Wie des Abends schöne Röte möcht ich arme Dirne glühn, Einem, Einem zu gefallen, sonder Ende Wonne sprühn. |
Come il crepuscolo arrossa la sera, io, povera contadinella, vorrei arder d’amore piacere a qualcuno, sprizzare gioia senza fine. |
Numero 5 | |
Die grüne Hopfenranke, sie schlängelt auf der Erde hin. Die junge, schöne Dirne, so traurig ist ihr Sinn!Du höre, grüne Ranke! Was hebst du dich nicht himmelwärts? Du höre, schöne Dirne! Was ist so schwer dein Herz?Wie höbe sich die Ranke, der keine Stütze Kraft verleiht? Wie wäre die Dirne fröhlich, wenn ihr das Liebste weit? |
Il verde viticcio di luppolo serpeggia sulla terra. La contadinella, giovane e bella, che pensieri tristi però ha.Ascolta o viticcio, perché non ti innalzi verso il cielo? Ascolta, bella contadinella, cosa ti affligge ed opprime il cuore?Come può sollevarsi il viticcio, se è privo di un paletto, a sostenerlo? Come può esser felice la, contadinella, se è lontano da lei il suo amato bene? |
Numero 6 | |
Ein kleiner, hübscher Vogel nahm den Flug zum Garten hin, da gab es Obst genug. Wenn ich ein hübscher, kleiner Vogel wär, ich säumte nicht, ich täte so wie der.Leimruten-Arglist lauert an dem Ort; der arme Vogel konnte nicht mehr fort. Wenn ich ein hübscher, kleiner Vogel wär, ich säumte doch, ich täte nicht wie der.Der Vogel kam in eine schöne Hand, da tat es ihm, dem Glücklichen, nicht and. Wenn ich ein hübscher, kleiner Vogel wär, ich säumte nicht, ich täte doch wie der. |
Un piccolo, grazioso uccellino prese il volo verso il giardino, ov’era tanta frutta. Se io fossi un grazioso, piccolo uccellino, non indugerei affatto, mi comporterei proprio come lui.Una maliziosa fraschetta, sta in agguato sul posto, il povero uccellino non potè più andar via. Se io fossi un grazioso, piccolo uccellino, non indugerei affatto, non mi comporterei come lui.L’uccellino è capitato in belle mani, sarà felice, non gli capiterà null’altro. Se io fossi un grazioso, piccolo uccellino, non indugerei affatto, mi comporterei proprio come lui. |
Numero 7 | |
Wohl schön bewandt war es vor ehe mit meinem Leben, mit meiner Liebe; durch eine Wand, ja, durch zehn Wände erkannte mich des Freundes Sehe. Doch jetzo, wehe, wenn ich dem Kalten auch noch so dicht vorm Auge stehe, es merkts sein Auge, sein Herze nicht. |
Quanto bello era prima con la mia vita, con il mio amore, attraverso una parete, sì, attraverso dieci pareti poteva riconoscermi lo sguardo dell’amico, mentre ora, ahimè, anche se sto al freddo non lungi dal suo sguardo, il suo occhio il suo cuore non s’accorge di nulla. |
Numero 8 | |
Wenn so lind dein Auge mir und so lieblich schauet, jede letze Trübe flieht welche mich umgrauet.Dieser Liebe schöne Glut, laß sie nicht verstieben! Nimmer wird, wie ich, so treu dich ein andrer lieben. |
Quando il tuo occhio guarda verso me, così mite, così amoroso, scompare anche l’ultima tetraggine che prima mi rattristava.Di quest’amore la bella fiamma, non lasciarla disperdere! Giammai nessun altro ti amerà, a te fedele come me. |
Numero 9 | |
Am Donaustrande, da steht ein Haus, da schaut ein rosiges Mädchen aus.Das Mädchen, es ist wohl gut gehegt, zehn eiserne Riegel sind vor die Türe gelegt.Zehn eiserne Riegel das ist ein Spaß; die spreng ich als wären sie nur von Glas. |
Sulla riva del Danubio sorge una casa, una rosea fanciulla s’affaccia.La fanciulla è davvero ben protetta, dieci catenacci di ferro son disposti alla porta.Dieci catenacci di ferro, ma per me è nulla, perché posso infrangerli come fossero vetro. |
Numero 10 | |
O wie sanft die Quelle sich durch die Wiese windet! O wie schön, wenn Liebe sich zu der Liebe findet! |
Con quale profumo la sorgente sprizza nel prato! Com’è bello, se l’amore si ritrova così con l’amore. |
Numero 11 | |
Nein, es ist nicht auszukommen mit den Leuten; Alles wissen sie so giftig auszudeuten.Bin ich heiter, hegen soll ich lose Triebe; bin ich still, so heißts, ich wäre irr aus Liebe. |
No, ne ho proprio abbastanza di questa gente, sanno tutto di me in modo così velenoso.Se sono gaio, risulto per loro afflitto da turbamento; se sono tranquillo, è come se fossi pazzo d’amore. |
Numero 12 | |
Schlosser auf, und mache Schlösser, Schlösser ohne Zahl; denn die bösen Mäuler will ich schließen allzumal. |
O fabbro orsù, fabbrica tante serrature; tutte le bocche cattive voglio richiudere… Serrature senza numero, per chiudere in una volta sola tutte le bocche cattive! |
Numero 13 | |
Vögelein durchrauscht die Luft, sucht nach einem Aste; und das Herz, ein Herz, ein Herz begehrt’s, wo es selig raste. |
Un uccellino vola frusciando nell’aria, alla ricerca di un ramo; ed il cuore di un altro cuore va in cerca, per restarvi in beatitudine. |
Numero 14 | |
Sieh, wie ist die Welle klar, blickt der Mond hernieder! Die du meine Liebe bist, liebe du mich wieder! |
Guarda, come chiara è l’onda, sotto il raggio della luna! Tu che sei il mio amore, amami una volta ancora! |
Numero 15 | |
Nachtigall, sie singt so schön, wenn die Sterne funkeln. Liebe mich, geliebtes Herz, küsse mich im Dunkeln! |
Come gioioso canta l’usignolo, quando rilucono le stelle. Amami, o cuore innamorato, baciami nel buio! |
Numero 16 | |
Ein dunkeler Schacht ist Liebe, ein gar zu gefährlicher Bronnen; da fiel ich hinein, ich Armer, kann weder hören noch sehn, nur denken an meine Wonnen, nur stöhnen in meinen Wehn. |
Un pozzo oscuro è l’amore, una fontana davvero troppo pericolosa; io vi caddi dentro, povero me, senza poter né sentire né vedere, con l’unico pensiero alla mia delizia, al mio lamento. |
Numero 17 | |
Nicht wandle, mein Licht, dort außen im Flurbereich! Die Füße würden dir, die zarten, zu naß, zu weich.All überströmt sind dort die Wege, die Stege dir; so überreichlich tränte dorten das Auge mir. |
Non vagare, luce mia, là nei campi! troppo sensibili, troppo bagnati saranno i tuoi piedi.Per te, non tutte inondate saranno le strade, i viottoli, pur se tante lacrime sgorgarono dai miei occhi. |
Numero 18 | |
Es bebet das Gesträuche, gestreift hat es im Fluge ein Vögelein. In gleicher Art erbebet die Seele mir, erschüttert von Liebe, Lust und Leide, gedenkt sie dein. |
Trema la macchia, il cespuglio, sfiorato da un uccellino in volo. In egual maniera trema l’anima mia, vibrando d’amore, di gioia, e dolore; d’amore, di gioia e di dolore, grazie a te. |
(traduzione di L. Bellingardi) |
Interpreti
Anita Bulgheroni Classe del Maestro Manusardi
Anita Bulgheroni ha 17 anni e frequenta il quarto anno al Liceo Classico. Inizia lo studio del pianoforte all’età di 5 anni con il Maestro Mariangela Sumiraschi. Frequenta poi le medie ad indirizzo musicale a Cadorago. Entra in conservatorio all’età di 14 anni nella classe del Maestro Daniela Manusardi, ancora sua insegnante, e attualmente frequenta il primo anno di Triennio. Ha partecipato a vari concorsi, come per esempio “Sara Preatoni”, “Val Tidone music competitions” e “Premio Civica” di Milano. Partecipa a diverse masterclass sia di pianoforte che di musica da camera, l’ultima delle quali è stata “Le Altre Note”, in cui ha studiato con il Maestro Carlo Balzaretti.
Raul Rho Classe del Maestro De Gregorio
Raul Rho, nato a Desio nel 2005, inizia lo studio del pianoforte all’età di 12 anni nella scuola di musica “Music Center” di Meda, con il maestro Stefano Zanellati.
Nel 2021 è stato ammesso al conservatorio Giuseppe Verdi di Como nella classe del maestro Renato Principe, e successivamente in quella del maestro Luca de Gregorio, dove attualmente frequenta il corso “giovani talenti”.
Luana Carfora
Luana Carfora è nata a Como il 11 marzo 2002. All’età di 11 anni ha cominciato a frequentare i corsi preaccademici presso il Conservatorio di Como “Giuseppe Verdi” e nell’a.a. 2019/20 viene ammessa ai corsi accademici dello stesso Conservatorio di Como. É stata allieva dei Maestri Carlo Bernava, Daniela Manusardi, Elisa D’Auria, Vittorio Rabagliati e Renato Principe. A marzo 2023 si è laureata al Triennio Accademico di Pianoforte sotto la guida del Maestro Luca De Gregorio. Collabora come accompagnatrice per le classi di Canto del Conservatorio di Como sotto la guida del Maestro Giuseppe Finzi. Laureanda all’ultimo anno del Triennio della facoltà di Economia e Management presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ha frequentato la Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi fra le quali si è instaurata una collaborazione interdipartimentale.
Simone Cereda Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi
Simone Cereda nasce a Milano il 13 giugno 2001. Inizia l’apprendimento pianistico all’età di sei anni per poi entrare nel Conservatorio G. Verdi di Como dove frequenterà gli studi prima con il M. Federico e poi con il M. Brollo. È diplomato al triennio accademico di primo livello con votazione 110/110 e frequenta il biennio accademico di secondo livello.
Ha vinto il terzo premio al “12° Concorso Internazionale Città di Massa”.
Ha suonato come solista per la rassegna “Lodi al sole 2022”, diretta dal M. Marcoemilio Camera, e per il “Festival della Luce Lake Como 2022” al Teatro Sociale di Como.
Ha perfezionato gli studi frequentando masterclass con i Maestri: Pierre Goy, Agnieszka Przemyk-Bryła, Michele Campanella, Giampaolo Nuti, Roberto Plano, Giovanni Bellucci, e con i Maestri Carlo Balzaretti e Dario Bonuccelli durante il festival “LeAltreNote” nelle edizioni 2021, 2022 e 2023, vincendo il premio “LeAltreNote 2022”.
Ha frequentato la Classe di duo pianistico del Maestro Manusardi e Classe di musica vocale da camera del Maestro Finzi fra le quali si è instaurata una collaborazione interdipartimentale.