Programma
E. Pozzoli “SARABANDA”, per organo
Rep. Gregoriano “AVE VERUM CORPUS”, canto eucaristico del sec. XIII
E. Pozzoli “O SALUTARIS HOSTIA”, mottetto eucaristico per coro e organo (*)
Rep. Gregoriano “CIBAVIT EOS”, Introito della Festa del Corpus Domini
Rep. Gregoriano “ADORO TE DEVOTE”, inno eucaristico
E. Pozzoli “QUAEMADMODUM DESIDERAT CERVUS”, mottetto eucaristico per coro e organo (**)
E. Pozzoli “PANGE LINGUA”, inno eucaristico per coro e organo (*)
Rep. Gregoriano “O SACRUM CONVIVIUM”, antifona al Magnificat Vespro del Corpus Domini
Rep. Gregoriano “QUOTIESCUMQUE”, Communio della Festa del Corpus Domini
Rep. Gregoriano “ECCE PANIS ANGELORUM”, sequenza della Festa del Corpus Domini
Rep. Gregoriano “JESU DULCIS MEMORIA”, inno eucaristico
E. Pozzoli “EGO SUM PANIS VIVUS”, mottetto eucaristico per coro e organo (**)
Rep. Gregoriano “SACERDOTES”, offertorio della Festa del Corpus Domini
E. Pozzoli “O QUAM SUAVIS”, mottetto eucaristico per coro e organo (**)
Esecutori
GREGORIANISTI DEL CONSERVATORIO DI COMO: Leonardo Maria BUSSOLA, Luca BRIOSCHI, Ludovico Matteo CARANGI, Davide DELL’OCA, Tito LUCCHINA, Gabriele MERONI, Stefano STEFANONI, Bruno ZATTI.
Con la partecipazione delle studentesse del corso accademico di Direzione di coro e composizione corale: Cristina MERLINI (*), Irene ROCCA (**).
Note di sala
Il giorno 11 agosto 1264, trovandosi in Orvieto, Papa Urbano IV con la Bolla TRANSITURUS istituì la Festa del Corpus Domini estendendola a tutto l’orbe cattolico.
Nella Bolla papale veniva anche indicato quando ogni anno doveva celebrarsi tale Festa: “il giovedì dopo la prima domenica dopo Pentecoste”. San Tommaso d’Acquino fu incaricato di redigere i testi sia dell’Ufficio che della Messa.
Ricorrendo in questo anno 2024 il 760° anno dall’istituzione ufficiale della Festa del Corpus Domini, il gruppo vocale dei Gregorianisti del Conservatorio di Como ha pensato di proporre una meditazione musicale interamente dedicata ai canti eucaristici.
Alcuni brani gregoriani sono tratti dal Codice San Lorenzo di Bognanco nell’omonima valle ossolana in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Il codice, attualmente custodito presso l’Archivio Storico Diocesano Novarese, risale alla seconda metà del secolo XIII e il suo ritrovamento è opera del padre rosminiano Tullio Bertamini. Il Codice San Lorenzo contiene l’Ufficio e la Messa originali della Festa del Corpus Domini ed è preceduto dalla Bolla di Papa Urbano IV. Secondo gli studi compiuti dal Bertaminisi tratta di una delle tre copie finora conosciute di tale Bolla pontificia pertanto di rilevante importanza sotto i punti di vista storico, liturgico e musicale. L’originalità del codice, inoltre, consiste nel fatto che contiene testi e brani musicali non più presenti nei codici a partire dal secolo XIV e pertanto ascrivibili alla forma originale dell’Ufficio completo così come indicato dalla rubrica che precede le prime cinque pagine contenenti la Bolla papale: “Incipit offitium de festo Corporis Christi, Autentica”.
Il programma musicale prevede l’alternanza di brani corali con Versi poetici tratti dagli Inni eucaristici di Padre David Maria TUROLDO, e dall’opera Voce del cuore di Madre Maria Pia TEI, già Priora del Monastero SS. Trinità – Benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento – di Ghiffa (VB) dal 1974 al 2004.
L’Istituto delle Benedettine del SS. Sacramento è stato fondato nel 1654 in Francia da Madre Mechtilde de Bar. La fondatrice dell’Istituto in Italia è stata Madre Maria Teresa Lamar che, dopo aver lungamente vagato per l’Europa, si stabilì con altre due religiose a Seregno (MB) nel 1880. Nel 1906, a causa di vicissitudini varie, l’allora Priora Madre Caterina Lavizzari, nata a Vervio (SO), Diocesi di Como, trasferì l’Istituto sulle sponde del lago maggiore, a Ghiffa (VB), dove è tutt’ora presente.
La provenienza delle Monache Benedettine adoratrici da Seregno a Ghiffa, ha suggerito la scelta di brani polifonici eucaristici, da alternare al canto gregoriano, composti da Ettore Pozzoli. Il maestro seregnese, pianista, compositore e didatta, professore al Conservatorio di Milano, è stato anche uno dei maggiori contributori del movimento ceciliano in Italia insieme a don Lorenzo Perosi. Tra le sue opere si annoverano numerosi brani liturgici corali e organistici di pregio composti proprio nel pieno spirito ceciliano che voleva una riforma della musica liturgica sacra epurata agli influssi del melodramma allora in voga.