Programma
R: Schumann: Liederkreis op.39 (J. Eichendorff)
soprano: Hu Chunyi
pianoforte: Jiang Yakun
R: Schumann: Dichterliebe op.48 (H. Heine)
Basso-baritono: Kim Yong Hyun
pianoforte: Lee Min Ha
Note di sala
a cura di Lavinia Elena Masciocchi
Liederkreis op. 39 di Robert Schumann appartiene al genere musicale del Lied, composizione per voce e pianoforte su testo poetico in lingua tedesca ed occupa un posto rilevante nel Romanticismo tedesco. Questa raccolta è un ciclo di dodici Lieder composta, nel 1840, su poesie di Joseph von Eichendorff, durante il cosiddetto Liederjahr, che segna la miracolosa efflorescenza creativa del compositore nel genere liederistico. Liederkreis è un’opera caratterizzata da melodie liriche e da una scrittura pianistica densa di profondità emotiva, che rispecchia l’esigenza di esprimere il mondo interiore di Schumann mediante una compenetrazione simbiotica tra parole e musica. Ogni composizione, all’interno del ciclo, esplora i temi cari alla letteratura e alla musica romantica tedesca: il rapporto uomo-natura, i paesaggi naturalistici fatti di boschi, stelle, uccelli, alture, villaggi, il fiume Reno – simbolo del popolo tedesco – il viaggio come metafora della vita umana, l’amore sempre bramato e raramente ricambiato, o perduto per sempre. Il linguaggio musicale delinea i diversi personaggi, dipinge un paesaggio naturalistico ed emotivo cangiante, eppure coeso, e crea una tensione narrativa costante: ne è un esempio il dialogo tra un ignaro cavaliere e la Lorelei nel terzo Lied del ciclo, ove la creatura mitologica – qui, una strega – ammalia e al contempo minaccia il malcapitato; il Lied rimanda al senso di mistero e al soprannaturale, tipico della poesia romantica tedesca, ma anche all’attrazione irresistibile verso l’ignoto. Nel loro succedersi, i Lieder restituiscono dunque una rete di rimandi poetico-musicali sottile e raffinata, tesa ad esaltare di volta in volta la pace interiore, il senso di estraneità, solitudine e introspezione e ad enfatizzare le cangianti sfumature presenti nei testi di Eichendorff, intrisi di musicalità, rendendoli indimenticabili.
Dichterliebe, op. 48 di Robert Schumann è un ciclo di sedici Lieder composto nel 1840 su poesie del poeta tedesco Heinrich Heine. La tematica amorosa è il filo conduttore che lega i singoli testi poetici musicati da Schumann: l’amore non corrisposto e la vana speranza di riconciliazione conducono l’ascoltatore all’interno dello scavo psicologico che Schumann coglie nelle pieghe, ora amare, ora ironiche o grottesche, della poesia heiniana, rivelando la profondità dell’angoscia emotiva causata dalla disillusione e dalla solitudine. Dichterliebe offre un viaggio all’interno di una rete di relazioni complessa, coinvolgente, di straordinario impatto sul pubblico e sugli stessi interpreti. Il ciclo si conclude con il protagonista che prende congedo dal passato e si prepara ad accettare la realtà, a rinnovarsi in un eterno inizio. Il postludio del pianoforte – ultima, sublime riflessione del Poeta – chiude il ciclo ma, per effetto dell’enarmonia, tutto potrebbe ricominciare daccapo: il compositore pare sovrapporre la propria anima a quella del poeta stesso, in un mirabile connubio che tocca i vertici dell’arte.