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CONSERVATORIO di MUSICA - COMO
Anno Accademico 2002 - 2003
 


Auditorium del Conservatorio di Musica “G. Verdi”, Via Cadorna 4 - Como

Mercoledì 2 luglio
Antonio Grande del Conservatorio di Musica di Como
- incontro preliminare ore 17,00: “Il tempo della musica: il pensiero di Jonathan Kramer”

Lunedì 7 luglio
Jonathan Kramer della Columbia University
- primo incontro ore 10,00: “Destrutturazione del concetto di Real Time in Musica”
- secondo incontro ore 15,00: “La natura e l'origine del Postmodernismo musicale ”


Jonathan Kramer

Jonathan Kramer (1942) è uno dei più autorevoli rappresentanti della Music Theory americana. Laureato presso la Harward University e la University of California (Barkeley), ha studiato composizione, tra gli altri, con Karlheinz Stockhausen e Roger Session, computer music con John Chowning e teoria della musica con David Lewin. Attualmente è professore di Teoria e Composizione presso la Columbia University dopo aver già insegnato Composizione alla Yale University e Musica Elettronica all’Università di Cincinnati. Ha tenuto importanti corsi presso le più prestigiose Istituzioni come il King’s College dell’Università di Londra, il Center for New Music and Technology di Berkeley e, in Italia, il Rockefeller Study Center di Bellagio (Como).

Numerose sue composizioni sono state pubblicate da G. Schirmer e MMB e registrate da etichette come Advance, Orion, Opus One, Grenadilla, e Leonarda. Sempre come compositore è stato scelto due volte a rappresentare gli Stati Uniti all’International Rostrum dei Compositori di Parigi con Music for Piano, Number 5 (1984) e Atlanta Licks (1992). Come teorico ha scritto fondamentali studi prevalentemente sui problemi della temporalità musicale. Il suo nome è legato, in particolare, al volume The Time of Music (Schirmer Books, 1988) che ha come sottotitolo Nuovi significati, Nuove Temporalità, Nuove strategie d’ascolto.

In questo ponderoso studio di circa 500 pagine egli si propone di cogliere nella musica le diverse visioni del mondo che vi si incarnano analizzando i passaggi da una concezione del tempo lineare e newtoniana verso quelle complesse della modernità: il tempo multidimensionale, il Moment Time (quello dell’irrelato e dell’Attimo), il tempo Verticale (che ci parla della stasi e dell’assenza di cambiamento). Tali forme del tempo non sono solo sedimentazioni interne alla musica: al contrario nuove esperienze temporali - tipiche, appunto, della modernità - rendono possibili inusitate strategie di ascolto. Con esse si può anche rivisitare la musica del passato cogliendovi, paradossalmente, aspetti postmoderni. A tutto ciò fa da sfondo un appassionante percorso di ricostruzione dei fondamenti della percezione del tempo sulla base delle moderne ricerche della psicologia cognitivistica e fenomenologica. Recentemente gli interessi di Kramer sono rivolti sul tema del Post Moderno intorno al quale ha in preparazione un libro. Proprio su tale argomento la rivista Analisi, edita da Ricordi, ha pubblicato un suo importante articolo dal titolo: “Concetti Postmoderni di Tempo Musicale” (Analisi, n. 35, 2001, pag. 5-21, trad. di Antonio Grande, in origine apparso sull’Indiana Theory Review, 1996, Vol. 17, 2).

Sempre per il lettore italiano si può ricordare la voce “Tempo musicale” scritta da Kramer per la recente Enciclopedia della musica Einaudi (Vol. 2, Il Sapere musicale, 2002, pag. 143-170).




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